giovedì 30 novembre 2017

Prendiamoci . . . . . . il nostro tempo!



Questo giovedì 30 novembre alle 9:15 non siamo andati nel bosco ma siamo rimasti a scuola e ci siamo divisi in due gruppi.
Noi del primo gruppo siamo scesi in sala conferenze, un ambiente molto grande che questa volta non abbiamo riconosciuto subito perché ci ha accolto una luce soffusa, dei suoni e soprattutto non c’erano le sedie al centro.
La musica di sottofondo molto tranquilla associata ai suoni della natura ci hanno fatto credere di essere nel bosco.


Prima parte: Riscaldamento e concentrazione

In piedi tutti in cerchio abbiamo fatto degli esercizi di respirazione ed è stato molto bello fare delle posizioni yoga grazie alla professoressa che ci ha guidato con immagini come il Respiro del Sole, Posizione Vulcano, del Fulmine e della Montagna. Oltre alla musica c'erano strumenti che non abbiamo mai visto come il bastone della pioggia e uno strumento che ricorda il mare.
Ora da seduti in una posizione comoda e rilassata sempre con bei respiri abbiamo pensato ad una parola che dica come voglio sentirmi oggi, senza dirla ad alta voce l'abbiamo ripetuta dentro di noi.

Seconda parte: lavoro sul testo

Ora la professoressa ha alzato le tapparelle, tutti insieme abbiamo letto e riflettuto su alcune frasi della storia di Olmo ed abbiamo fatto una comprensione del testo. Poi leggendo il testo abbiamo provato a rispettare al meglio la punteggiatura, con pause più o meno lunghe.

Terza parte: scelta della musica

Dopo aver ascoltato alcuni brani musicali c'è stato un momento in cui ognuno di noi ha espresso le proprie preferenze e, a quanto pare, un po’ tutti noi preferiamo le canzoni allegre e lente a quelle troppo veloci e aggressive.
Questa scelta è stata il nostro sfondo musicale e abbiamo riletto il brano con espressione e rispettando la punteggiatura.

giovedì 23 novembre 2017

Il bosco è un pezzo di noi!


“Per noi il bosco è molto bello, perché ha delle caratteristiche diverse e ci suscita emozioni forti rispetto la vita di tutti i giorni!”
                              


La prima volta che abbiamo visitato il bosco è stato oggi 16 novembre 2017 dalle ore 9.15 alle ore 12.15. Per noi è una grande novità questo laboratorio perché siamo usciti dalla scuola per andare in un bosco poco distante ma che non conoscevamo.
Come prima cosa ci siamo messi in cerchio sdraiati sul prato ad ascoltare ad occhi chiusi la storia di Olmo. 
I professori poi ci hanno invitato a dire uno ad uno la prima parola che ci venisse i mente per descriverci in quel momento…rilassato, tranquillo, vivace, solare ecc.. sono solo alcune di quelle da noi usate. 

Abbiamo espresso anche le nostre emozioni e opinioni grazie all’aiuto dei professori.

In questo momento ci siamo sentiti più vicini pur essendo di classi diverse e stare all'aria aperta si può staccare la mente da tutto e da tutti!
 

Prima di andar via è stato bello scegliere ognuno il suo albero infatti tutti noi con dei nastrini colorati con soprascritto il nostro nome abbiamo scelto l’albero, vi abbiamo legato il nastrino e lo abbiamo abbracciato.
E’ stata un’esperienza diretta con la natura che ci ha accolto e anche noi come Olmo abbiamo preso contatto con la natura, nonostante sia stato molto difficile separarsi dai telefoni cellulari. 
(Mattia e Laura)

giovedì 16 novembre 2017

La storia di Olmo

Questa e la storia di Olmo, un ragazzo che passa tutto il suo tempo libero con il telefonino dimenticandosi spesso dei suoi amici e della sua famiglia. Un giorno mentre Olmo stava passeggiando si perse nel bosco e camminando trovò una piazza circolare circondato da sette querce, ad un certo punto stanco dopo la lunga camminata si mise a dormire sotto i rami della quercia più antica e sotto il cielo stellato. 
All'improvviso si svegliò perché udì da una voce misteriosa, preoccupato si guardò intorno per cercare chi fosse stato a parlare e dopo un po’ risenti quella voce misteriosa "non ti preoccupare, non ti faro del male, sono la Quercia....."(Riccardo,1°gruppo)

Olmo era totalmente dipendente dal suo telefono e grazie a questa “avventura” nella natura, riesce finalmente a capire che non bisogna stare sempre connessi ma dovrebbe uscire all'aria aperta e giocare.
Oggi noi ragazzi stiamo troppo ai cellulari, video giochi, computer, tablet ed ovviamente non pensiamo alle bellissime cose che abbiamo fuori la porta di casa.
Quest’attività ha come “missione” quella di riuscire a farci capire che non dobbiamo stare davanti al telefono tutti i giorni come se fossimo dei robot, ma di uscire, giocare con gli amici e divertirsi perché la vita è una sola e quest’occasione non ci capiterà mai più, dobbiamo vivere la nostra vita perché l’adolescenza è l’età migliore che ci possa mai capitare quindi 
vivete la vostra vita! 
(Vanessa e Martina,1°gruppo)




giovedì 9 novembre 2017

Presentiamoci!

Ciao a tutti cari lettori.
Questa, per noi alunni della Raffaello Giovagnoli che abbiamo intrapreso il laboratorio “Il risveglio del bosco”, è una nuova pagina della nostra vita scolastica e non…che ci potrà insegnare ancor di più a rispettare, amare e comprendere l’insieme della flora e della fauna più comunemente chiamata natura.
Ci insegnerà ad ascoltare ed ascoltarci, a prenderci i nostri tempi. Questo laboratorio oltre a sensibilizzarci sull’importanza di tutto ciò, ci vuole far comprendere l’importanza del gruppo perché l’insieme vince sempre sul singolo, un po’ come “i cavalieri della tavola rotonda” dove non c’è una figura predominante, ma un’unione di base.

Lorenzo e Alessandro